In effetti l'opera di Attilio Bertolucci (nato a San Lazzaro di Parma nel 1911 e morto a Roma nel 2000) si eleva al di sopra di quello che è stato giustamente definito il novecentismo dilagante della poesia ermetica italiana e approda invece ad una lietezza che si lascia dietro le spalle la nevrosi dell'uomo contemporaneo per recuperare una dimensione limpida e trasparente.
L’opera di Bertolucci è aliena da ogni considerazione del dolore e del male di vivere dell’uomo contemporaneo schiacciato dal progresso dalla civiltà, e si lancia tutta in unacontemplazione che rasenta un misticismo spesso troppo tronfio ed esagerato, ma comunque indice di una originalità poetica.