venerdì 9 novembre 2018

SULLA POESIA E LE SUE NUOVE FORME

Di Alessandro Sebastiano Porto 

Alda Merinì
La poesia italiana procede oggi secondo diverse e cristallizzate direttive, tutte, non l’una meno dell’altra, chiuse e strette nel proprio stesso cerchio. Ne parlo, perché ho la fortuna di conoscere moltissimi versificatori che si muovono tra le varie correnti che la lirica nostrana oggi offre, taluni li conosco personalmente ed altri solo attraverso lo schermo. Essendo solito aggiungere su Facebook ogni qualuno produca qualcosa, specie se si tratti di poesia, e di consumare ferocemente ogni volume che appare nello scaffale dedicato nelle librerie, posso dire di conoscere e muovermi tra tutti quanti questi stili osservabili e riconoscibili. Questo poiché, senza pregiudizio alcuno, bisogna vedere e conoscere ogni forma, così da riconoscere quelle alle quali si ci vuole accostare e quelle dalle quali si ritiene sia meglio partirsi. Faccio quindi questo lavoro qui, come fosse una lettera aperta o semplicemente pubblica, rendendo noti a tutti i veterani o i neofiti dell’arte della penna quelle cose che in questi anni ho visto ed ho imparato e che sono state commentate anche in grande parte da personaggi autorevoli e testate giornalistiche di notevole impatto. I nomi che seguono non vogliono avere alcuno scopo pubblicitario, ma citare semplicemente quali siano i principali e degni di nota autori di una e dell’altra forma.

martedì 30 ottobre 2018

Il Viaggio salvatico di Gianpaolo Mastropasqua



                                                                                                                        di Pasquale Lucio Losavio
Gianpaolo Mastropasqua

Viaggio salvatico è un’Opera. Lo è perché è il risultato di un percorso, di una lunga sedimentazione, esistenziale e letteraria, è la conclusione di un discorso interiore cominciato molto tempo fa e che ha portato Gianpaolo Mastropasqua, appunto, all’Opera. Il Viaggio salvatico (Fallone editore, 2018) è un’Opera per stabilità, compattezza, equilibrio fra materia e forma; è l’Opera di Gianpaolo Mastropasqua perché dice una parola conclusiva in questa fase della sua evoluzione letteraria. E Gianpaolo Mastropasqua è un poeta, un vero poeta. Non solo dal punto di vista sostanziale e di stile di vita ma, anche e soprattutto, dal punto di vista formale. Molto spesso si trascura l’aspetto tecnico della poesia, a favore della creatività, di quella che viene chiamata ‘ispirazione’. C’è in Mastropasqua una limpidezza formale, una ricchezza lessicale, una costruzione ritmica, musicale del verso che tradisce la sua formazione di musikosaner. Delle quattro armonie greche, la lidia, la frigia, la jonica e la dorica, è proprio questa ultima che sembra propria di Mastropasqua. La dorica è la musicalità tipica dell’eroe, che accompagna le vicende epiche, che sottolinea il coraggio come virtù. E, in questo senso, è rivelativo il titolo scelto per questa opera: Viaggio salvatico.

lunedì 26 marzo 2018

Intorno alla poesia di Andrea Casoli


Di Giangiacomo  Amoretti



La poesia di Andrea Casoli esemplifica bene i caratteri di quella che è stata definita, nell’ambito della poesia del Novecento, “linea crepuscolare”: quella linea, cioè, che partendo da Pascoli, da Gozzano e dai crepuscolari, si è sviluppata, fino alla fine del secolo, al di fuori dell’ermetismo, da una parte, e dei più recenti sperimentalismi neoavanguardistici dall’altra. L’attenzione rivolta ai fatti minimi della vita quotidiana e alle emozioni più semplici, ma anche più sottili e più fini; un realismo appena accennato; un lirismo corretto spesso dall’ironia: sono questi gli elementi del “crepuscolarismo” casoliano, cui si aggiunge, a segnarlo in modo inconfondibile, una perizia metrica assolutamente non comune.

venerdì 2 febbraio 2018

Passione, realtà, conoscenza nel pensiero della poesia

Risultati immagini per Lotman
Il  semiologo russo 

Jurij Michajlovič Lotman

Di Carla Cenci 

L’arte è la lingua della vita,
col suo aiuto la realtà ci parla di sé.

J. M. Lotman 1



Degli innumerevoli tentativi di definizione della poesia, che si ostina sempre, puntualmente, a rimanere indefinibile, quello di Jorge Louis Borges forse esprime meno di tutti una definizione: la poesia, dice, è “una passione e una gioia”.2
Con questo assunto, a prescindere dai fini espressivi e dalla varietà di generi che possono orientare un poeta, dal comico al tragico, dall’elegiaco al parodico, e via elencando, si riconosce generalmente alla poesia la qualità di rappresentare un’esperienza emozionale intensa e gratificante. Che si tratti poi di un’esperienza non connessa solo a dinamismi intellettuali, ma anche mimeticamente fisici, possiamo dedurlo facilmente, perché, a ben guardare, al godimento di una bella poesia partecipa tutto il corpo. Pensiero, emozione, gesto, voce, tutto confluisce in un evento sintetico, speciale e misteriosamente attraente.