La
scrittura poetica di Pasquale Vitagliano da sempre riconosce negli
oggetti e nelle cose la misura dell'uomo. Non può assolutamente fare
a meno di questa prospettiva. L'oggetto è una sorta di arenaria che
asciuga l'umor vitreo che rende possibile la visione. Vitagliano non
manca di sottolinearlo soprattutto nella sua ultima raccolta “Del
fare spietato” pubblicata per Arcipelago Itaca Editore: il titolo ricalca le formule dei saggi filosofici
che trattano di determinati argomenti. Questo libro è, infatti, una
trattazione in versi dell'inevitabile dramma che tiene insieme la
realtà: “spietato” vuol dire letteralmente assenza di pietà
ossia una condizione che non ci cautela e non ci preserva. Siamo
nell'altezza più estrema ma con il vento in faccia.